SASSI KULT MATERA
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Il Programma che vogliamo
1. L’amministrazione comunale mette al centro della politica e dello sviluppo della città la partecipazione diretta, democratica dei cittadini con poteri di controllo e verifica dell’operato della stessa amministrazione e con poteri decisionali su tutti i temi e servizi di interesse pubblico attraverso ogni possibile sistema.

2. Gli atti amministrativi saranno resi immediatamente pubblici e vi sarà registrazione audiovisiva dei Consigli e delle Giunte Comunali da rendere disponibili su tv e internet

3. Cablare Matera banda larga fibra ottica per tutti con infrastruttura comunale pubblica sulla quale distribuire i servizi e contenuti di organizzazioni pubbliche e private.

4. L’amministrazione comunale metterà al centro della propria attività l’innalzamento della qualità della vita dei cittadini concentrando le proprie politiche sull’innovazione, la mobilità, l’ambiente, le aree verdi e i servizi, la diffusione la produzione e la fruizione di beni e attività culturali

5. L’amministrazione comunale considera l’istituzione di una vera Università Materana non più derogabile, favorirà con tutti i mezzi consentiti e disponibili lo sviluppo anche collaterale di attività di ricerca e innovazione sia pubbliche che private.

6. L’amministrazione comunale si adopererà con ogni mezzo affinché i Sassi diventino patrimonio culturale monumentale tutelato dalle vigenti leggi e si adopererà affinché i beni immobili dello stato vengano trasferiti in proprietà al Comune di Matera.

7. L’amministrazione comunale svilupperà un progetto unico per i Sassi di Matera fondato sulla loro eccezionalità il cui obiettivo è in primis il recupero attraverso il restauro. I Sassi sono un patrimonio della città di Matera e il progetto coinvolgerà i materani in modo diffuso e partecipato affinché sia occasione di sviluppo di attività economiche compatibili anch’esse diffuse e partecipate.

8. L’amministrazione considera il mancato sviluppo delle infrastrutture e dei servizi di comunicazione viaria e ferroviaria una violazione dei diritti riconosciuti dall’articolo 3 della Costituzione Italiana nei confronti dei cittadini materani. Nel caso in cui lo stato continui a negare questo diritto l’amministrazione chiederà allo stato il pagamento dei danni in misura eguale alla negazione dello stesso diritto.
Michelangelo Camardo 23.05.2007 
Ci sono ancora Materani
Vi sono ancora Materani, nati nei Sassi o figli di Materani che conoscono i Sassi? Scommetto che i turisti giapponesi e fra non molto anche cinesi, verranno a fare da GUIDA nei rioni di Matera.
CONVALIDATO  06/10/2008 20:17:26 
S. Pietro Caveoso.
Ho visto lo scempio che sta avvenendo nella piazza della chiesa, in particolare mi interesserebbe sapere il parere del parroco, cosi’ solerte contro la chiusura altraffico.
CONVALIDATO  01/08/2007 15:32:53 
Campanile
Ma ... è vero che hanno ghigliottinato il campanile del duomo? Questa sarà la nuova immagine di Matera per i prossimi anni? Beh, non male come inizio!
CONVALIDATO  27/07/2007 21:15:25 
Ma sull’Italcementi di Matera?
Sul problema Italcementi nessuno dice nulla? E’ un problema gravissimo . Vedete in Sicilia cosa accade allo stabilemento di Isola delle Femmine dove il TAR da ragione ai cittadini|. http://www.wikio.it/article=17817180. Spero che i materani aprano gli occhi
CONVALIDATO  21/07/2007 13:20:45 
auguri
finalmente ci siamo. Adesso non ci tocca che avere pazienza. Ma una pazienza non astratta ma concreta. Osserviamo, analizziamo e... collaboriamo tutti insieme affinchè ci sia questo tanto auspicato cambiamento. Auguri primo cittadino. confidiamo in Lei. n.b. ricorda che il tuo successo deriva anche dai tanti voti di quella sinistra ormai asfissiata e nauseata dai metodi utilizzati per aver ottenuto il consenso. Basta e Buon Lavoro.
CONVALIDATO  15/06/2007 12:30:34 
In effetti hai ragione Mimmo nel mio post non indico risoluzioni ai problemi citati, bensi esprimo la mia piena consapevolezza che parte delle colpe dello stato d’arte della città le abbiamo anche noi cittadini. Questa si chiama responsabilità e credo che se ce ne fosse un pò di più da parte di tutti sarebbe gia un inizio alla risoluzione del problema più grande: la partecipazione alla vita pubblica. Hai ragione quando dici che ai problemi devono seguire delle risoluzioni, ma è proprio dalla conoscenza effettiva di essi che si possono effettuare azioni efficaci di risoluzione. Infatti anch’io chiederei alle 750 e più persone candidate una strategia di intervento di risoluzione dei problemi presenti, visto che leggendo i programmi ho potuto trarre azioni volte ad accrescere lo sviluppo della città invece che al raggiungimento suo consolidamento. Io penso che il primo passo sia quello di responsabilizzare la cittadinanza al controllo e alla verifica periodica di quello che si intende fare nella città con i soldi pubblici. Penso che debba essere anche responsabilità del cittadino esprimere parere negativo se qualcuno gli sta costruendo di fianco un palazzo di 17 piani, ma ritengo che se il controllo va fatto a chi permette che costruisca il controllo debba essere fatto a chi costruisce. Ovvero delle discussioni pubbliche degli appalti che riguardano gli interventi strutturali per me sarebbe un primo passo per l’espressione della trasperenza e dell’accettazione delle responsabilità. Dirti di incentivare azioni, opere che servano a migliorare lo stato delle cose nella nostra città, non conoscendo i bilanci economici e non conoscendo il bacino economico su cui può contare un’amministrazione comunale, sarebbe stupido, direi solo sciocchezze senza un briciolo di fondamento. Anche io vorrei la città più efficiente, ma bisogna fare i conti e poi su quelli effettuare operazioni di efficacia e di efficienza. Incentiverei la cultura della piazza e della cultura gratuita per i cittadini, in modo da educare quelle masse che spesso non possono, vuoi per problemi economici, vuoi per altri interessi, godere di eventi culturali. Questo lo obbligherei nei bandi dove le associazioni prendono soldi e i propri eventi risultano poi costosi e frequentati da pochi o dai soliti. Diverso è se invece io sensibilizzo l’intera cittadinanza agli eventi culturali. Questo farebbe bene anche a quella cittadinanza che invoca il turismo e non fa i conti sulle caratteristiche che una città turistica dovrebbe avere. Ogni spazio verde della città lo darei in gestione a qualsiasi forma giuridica in grado di formulare un piano di gestione del verde, di riqualificazione strutturale, se necessaria e di sponsorizzazione dello stesso, con la prima finalità dello stesso al contributo della socialità cittadina. Infine gentile Mimmo, ma gentili tutti i lettori di sassikult, credo che Matera non necessita solo di risoluzioni o di analisi dei problemi. La città di Matera ha bisogno che i suoi cittadini la curino quotidianamente, che la custodiscano gelosamente e che la rendano disponibile agli altri generosamente. Io credo che se non si crea quel passo in avanti per farsì che si sviluppi una coscienza cittadina ingrado di controllare e promuovere, non potremo parlare di futuro della città. Altrettanto potremo solo adagiarci ad un percorso obbligato, potremo sederci su un divano scomodo e piccolo per tutti. Questo non è fare demagogia o parlare superficialmente, anche noi che siamo qui a postare, sul programma che vorremmo, indicato da sassikult, non sappiamo bene quale è la strada giusta da percorrere. Infatti i punti del programma possono essere innovativi e democratici, ma poi non sappiamo niente del modo di attuarli. Ovvero il raggiungimento di essi chissà quale percoso determinerà, e il percorso alcune volte è più importante dell’obiettivo, l’arcano macchiavellico è tutto dire. Sicuro è, invece, che a porci queste domande e a individuare le risposte fossimo di più, legati dall’obiettivo che non serve dimostrare chi ha sbagliato, ma dalla voglia di trovare la strada giusta per tutti e se non per tutti almeno per la maggioranza.
CONVALIDATO  08/06/2007 18:17:51 
... soluzioni, NO PROBLEMI!
Caro Sig. Ferrara rispetto e condivido (almeno in parte) il suo sfogo. Ma penso che di problemi ce ne siano migliaia e migliaia, quindi sarei grato se indicasse qualche soluzione ad almeno qualcuno dei problemi da Lei sollevati. Oggi, dopo aver analizzato lo stato comatoso della città, necessitiamo di SOLUZIONI.
CONVALIDATO  08/06/2007 14:14:52 
Ma per piacere
Leggere questi post e trovare tra le parole nazifascismo, Hitler, Khmer Rossi, in associazione a una campagna elettorale composta dai nostri candidati è un pò ridicolo. E’ molto ridicola "l’unione" Del Compagno Tito, del Militante Acito e Del Barone Buccico, ma come non evidenziare la comicità di questo centro sinistra che mai pensava di perdere la terra sotto i piedi. E’ ridicola anche rifondazione, sperando che almeno una volta decida cosa vuole, e dimostri con la stessa capacità di come si diventa presidente di un parco naturale, il suo contributò alla comunità. E’ molto ridicolo, perchè almeno i Dittatori avevano capacità di governo e piena convinzione della loro imbecillità, noi ci troviamo davanti a casi di stupidità inconsapevole. I discorsi e le politiche della gente poi in tutto questo scenario, in questa opera d’arte di democrazia, compongono una cornice naif, da fare veramente schifo. In una campagna elettorale i cittadini finalmente riscoprono il loro senso civico, il loro peso politico, la loro vera partecipazione. Per cui la campagna elettorale si dipinge di un ridicolo e di un preoccupante mai visto prima. Il DEGRADO di questa città SIAMO NOI! siamo noi che accettiamo ogni tipo politica e ogni tipo di governo. Siamo noi che utilizziamo i sassi come cesso o come discarica e non perchè i servizi mancano, questa trattasi di educazione e non di mal governo. Non credo che l’amministrazione debba fare una campagna informazione per spiegare alle famiglie di non usare i sassi come discarica. Il degrado siamo noi quando davanti ai locali notturni ci ammassiamo fumiamo e le cicche diventano le piramidi di keope, anche questo diventa responsabilità dell’amministrazione e non del privato che si può fottere a mettere degli oppsiti contenitori (posaceneri). Siamo noi il degrado quando andiamo a tagliare l’erba in campagna elettorale, dimenticandoci dell’erba dei terreni dei privati che tra un pò diventeranno edificabili, anche questa è responsabilità dell’amministrazione e non del palazzinaro che dovrebbe gestire il suo terreno. Il degrado siamo noi quando scriviamo sui muri, quando spacchiamo e incendiamo i cassonetti, quando focosi sul belvedere tra una botta e l’altra buttiamo il preservativo fuori dal finestrino. Noi siamo il degrado della diga di s. giuliano, siamo quelli che il petrolio e il gas si, ma le scorie per piacere no! Siamo un popolo degradato! Le nostre responsabilità sono infinite e tutte correlate all’amministrazione che ci governa e che ci governerà. Iniziamo una nuova restaurazione, ma questa volta che sia la nostra!
CONVALIDATO  08/06/2007 18:17:30 
I Khmer Rossi
Sono in piena sintonia con il sig. Antonio. Il dominio e le atrocità commesse dai Khmer Rossi sono state paragonate a quelle di Hitler. Senza scomodare la storia è sotto gli occhi di tutti il degrado in cui versa la nostra città. L’arroganza non è solo di destra, ma appartiene a gruppi di potere che si consolidano, inevitabilmente, con il decorso di tanti anni di governo. Lasciamo spazio a chi, democraticamente, ha deciso di iniziare a governare la città senza averlo mai fatto, non dimenticandoci (e qui ringrazio ancora una volta Michelangelo) di vigilare sull’operato di questa o quella amministrazione. Viva l’alternanza.
CONVALIDATO  04/06/2007 12:54:08 
i Khmer Rossi
Caro Sig. Saponaro, le sue previsioni riguardo la vittoria del centro-destra sembrano alquanto catastrofiche e prive di buon senso. Lei parla di un eventuale "assetto di potere poco limpido e dagli interessi inquietanti ...". Mi chiedo cosa ha fatto la Sua stimata sinistra in 15 anni di governo cittadino? Senza rendersene conto lo ha descritto precisamente nelle sue previsioni. Io personalmente non credo a quanto da Lei scritto, come non credo ai comunisti che mangiano i bambini ... ma purtroppo credo ai Khmer Rossi!
CONVALIDATO  03/06/2007 18:34:28 
comunicato Comunità materana - prc su ballottaggio amministrative materane
Comunità materana-P.R.C Comunicato stampa: Gli elettori di sinistra nel voto di ballottaggio per l’elezione del Sindaco di Matera del 10 e 11 giugno 2007 sono in estrema difficoltà di scelta, perché per un verso dovranno preminentemente battersi per impedire che Matera, medaglia d’argento al valor militare per la lotta al nazifascismo, sia governata dall’estrema destra e che sulla città non predomini un assetto di potere poco limpido e dagli intrecci inquietanti con rischio di un assalto selvaggio al territorio, al patrimonio e alle risorse e servizi pubblici; per un altro verso gli stessi elettori di sinistra sono in diritto di esigere una netta discontinuità con scelte programmatiche, metodi di governo e personale politico che hanno al quanto negativamente caratterizzato la gestione dell’amministrazione negli anni trascorsi e su cui non registrano al momento risposte rassicuranti dallo schieramento di centro-sinistra. La sinistra materana si attende che i cittadini operino in piena responsabilità democratica di fronte all’appuntamento del ballottaggio, per scongiurare il passaggio dall’occupazione delle istituzioni a fini particolaristici alla ancor più grave appropriazione privata del territorio e della cosa pubblica. In tale contesto persino la millantata ipotesi di apparentamento con il centro-sinistra non può andare oltre un patto di desistenza. La lista p.r.c.- comunità materana intende mantenere in qualsiasi caso -come più volte dichiarato- intatta la sua posizione critica di netta autonomia sul piano dei programmi e della gestione amministrativa. L’iniziativa politica della lista comunque continuerà nella prospettiva della ricomposizione della sinistra, per una nuova stagione di riforma della politica. Matera 3 giugno 2007 Ore 13.00 Per la lista : Michele Saponaro Raffaele Giura Longo
CONVALIDATO  03/06/2007 15:14:48 
Il macigno degli atti pubblici
Michelangelo, grazie innazitutto per la pubblicazione del materiale riguardante la genesi del Centro Direzionale e della zona 33. Sono veri macigni a disposizione di tutti coloro che avranno la pazienza di leggerseli da esibire come documento probante l’assenza totale di visione "per la cittá" di questi ultimi 22 anni. Ma sono altrettanti pugni nello stomaco per chi legge. Leggete pure gli interventi dei vari consiglieri-assessori-sindaci di turno, del palazzinaro di turno, di come sono in grado di rivoltare la frittata e porti le questioni nel modo piú confacente alle loro sante delibere, di come ci si ritrova un Piano Regolatore Generale Stravolto e dato alla mercé dei palazzinari. Questa é la partecipazione dei cittadini di cui, assurdamente e paradossalmente, si legge all’interno degli stessi atti, delle stesse sedute consiliari, come se depositare negli uffici pubblici un’istanza di variazione ad un piano di lottizzazione possa bastare per far dire a questi dipendenti: "perché cittadini non siete intervenuti?". La democrazia partecipata é ben altra cosa, e prima o poi se ne dovranno accorgere. Ci sono oramai non pochi concittadini a Matera che non sono piú indifferenti a queste devastazioni. Grazie Michelangelo!
CONVALIDATO  01/06/2007 16:39:07 
RESISTERE per ESISTERE
Il voto ha evidenziato che le radici massoniche nella città sono difficili da estirpare. La sinistra in poche parole ha solo cambiato il suo burattino. Lo smidollato popolo materano ha confermato i suoi burattinai. Che futuro ci aspetta?
CONVALIDATO  30/05/2007 15:59:56 
avete ragione
avete perfettamente ragione siamo orfani dell’innovazione, il voto ha bocciato chi governava, ma alla fine sembra che il sistema medioevale dei poteri che genera i consensi farà prevalere gli stessi perchè tutto rimanga com’era anzi peggio. Acito non ce l’ha fatta la nostra partecipazione non è riuscita a far emergere l’unico candidato che poteva battere la sinistra e l’arroganza della destra. comunque non è finita.
CONVALIDATO  29/05/2007 16:50:05 
...
Si danno in definitiva due sole specie di peccati mortali sul terreno della politica: mancanza di una "causa" giustificatrice e mancanza di responsabilità (spesso, ma non sempre, coincidente con la prima). La vanità induce l’uomo politico nella fortissima tentazione di commettere uno di quei peccati o anche tutti e due. Egli rischia, per mancanza di una causa, di scambiare nelle sue aspirazioni la prestigiosa apparenza del potere per il potere reale e, per mancanza di responsabilità, di godere del potere semplicemente per amor della potenza, senza dargli uno scopo per contenuto. Infatti, quantunque, o meglio proprio in quanto la potenza è l’indispensabile strumento di ogni politica e l’aspirazione al potere una delle sue forze propulsive, non si dà aberrazione dell’attività politica più deleteria dello sfoggio pacchiano del potere e del vanaglorioso compiacersi nel sentimento della potenza, o, in generale, di ogni culto del potere semplicemente come tale. Dopo una guerra, anziché andare in cerca del "colpevole", con mentalità da donnicciole, un atteggiamento virile e austero detta queste parole: "Abbiamo perso la guerra, voi l’avete vinta. Questa è cosa fatta: parliamo ora di quali conseguenze bisogna trarne in relazione agli interessi concreti che erano in gioco, e - questo è l’essenziale - in vista della responsabilità di fronte all’avvenire, la quale grava specialmente sul vincitore". Tutto il resto manca di dignità e si sconta più tardi. Si perdona una lesione dei propri interessi, non l’offesa al proprio onore. La guerra, una volta finita, dovrebbe esser sepolta almeno sul piano morale. Ciò è possibile soprattutto mediante la dignità. Invece di preoccuparsi di quel che deve interessare l’uomo politico, ossia il futuro e le possibilità di fronte ad esso, si persegue la questione -politicamente sterile perché insolubile - della colpa commessa nel passato. Se mai ve n’è una, questa è colpa politica. E inoltre l’inevitabile travisamento dell’intero problema viene occultato da interessi crudamente materiali: gli interessi del vincitore a trarre il massimo guadagno - morale e materiale -, le speranze del vinto di ricavar qualche vantaggio riconoscendo la propria colpa; se vi è qualcosa di "abietto", è appunto questo.
CONVALIDATO  29/05/2007 10:53:40 
aspettando il nuovo capo
La folla tipica è quella che si costituisce attorno ad un "condottiero" ed il fenomeno primario sul quale si forma la folla come entità unitaria è quello della relazione libidica che s’istituisce tra il singolo individuo e il capo. Questo rapporto è del tutto corrispondente al rapporto ipnotico. L’identità tra rapporto ipnotico e suggestivo riesce perfettamente a spiegare e ad illustrare la situazione che in questi casi va determinandosi nella coscienza del singolo. Il capo si costituisce in ideale dell’io e si sostituisce al super-io per i singoli gregari; può, quindi, restare sospesa o fortemente alterata la funzione normale del super-io e l’individuo può orientare tutto il suo comportamento sulla base esclusiva di questo momentaneo modello. Ammettendo quindi che il capo agisca come fattore coesivo della collettività sociale in quanto sostituente del super-io individuale, nasce ora il problema di come possa porsi, contemporaneamente, come ideale di una moltitudine di individui. Se un individuo presenta, in forma pregnante, le proprietà peculiari ad un complesso di altri individui e, insieme, da impressione di una maggior forza e libertà libidica con molta probabilità egli verrà sentito come capo e rivestito di tale ruolo. Il capo è una specie di super- uomo, solo; egli non ama alcuno, i membri stessi della sua orda sono i mezzi coi quali soddisfa i propri bisogni: il suo narcisismo non è limitato da alcuna proiezione libidica oggettuale permanente. Quindi, mentre il gregario ha bisogno di sentirsi amato, il capo non necessita d’amare nessuno; per il leader, l’amare è debolezza e per lui non vi è posto per le stabili fissazioni libidiche.
CONVALIDATO  28/05/2007 17:24:44 
la politica ai tempi dell’alta marea
“Il signor Keuner camminava in una valle quando improvvisamente notò che i suoi piedi affondavano nell’acqua. Allora capì che la sua valle era in realtà un braccio di mare e che si avvicinava l’ora dell’alta marea. Si fermò subito per guardarsi attorno in cerca di una barca e rimase fermo finché sperava di trovarla. Ma quando si persuase che non c’era nessuna barca in vista, abbandonò questa speranza e sperò che l’acqua non salisse più. Solo quando l’acqua gli fu arrivata al mento abbandonò anche questa speranza e si mise a nuotare. Aveva capito che egli stesso era una barca.” per tutte le volte che abbiamo aspettato non è arrivato nessuno... impariamo a nuotare da soli. bravo Michelangelo.
CONVALIDATO  27/05/2007 19:31:22 
Non esistono voti di protesta
Non esiste il voto di protesta in nessuna realtà, le votazioni fanno parte di un sistema di individuazione di rappresentanti, qualcuno lo spaccia per partecipazione cittadina. E’ una delle partecipazioni cittadine, ma non l’unica, ormai lo sta diventando e per questo arriviamo anche a pensare che esista il voto di protesta. Chi si candida in questa o in quella lista aderisce ad un sistema elettorale, è inconsistente e superficiale pensare che votare una lista o un’altra sia protesta! La protesta la si fa, se la si deve fare, nei 5 anni in cui un’amministrazione non fà il suo dovere, la protesta la si fa prendendosi a cuore la crescita della città e rendondosi partecipi alle sorti della città sempre, non solo nelle urne. Preferisco l’astensione, preferisco chi trova nel sistema elettorale un fallimento di partecipazione e soprattutto preferisco chi articola il perchè della sua astensione. Vorremmo tutti aver contribuito alla scelta dei candidati, sia sindaci, sia per il consiglio, così non è stato perchè bisogna ammettere che la cittadinanza non è capace di contribuire ancora alla scelta di questo e quel candidato. O forse siamo capaci ed abbiamo scelto questi candidati. Sassikult come tante realtà devono servire a questo a determinare la voglia di partecipazione delle persone, a fare luce sulle possibili strade che ci sono, l’importanza del confronto non sta nell’accettare una teoria o l’altra, ma nel confronto stesso che non può che migliorare le teorie di tutti. O riusciamo ad illuderci e a sperare che possano esserci differenze tra le persone che compongono un lista o non votiamo proprio. Le liste giocano tutte allo stesso gioco e il gioco è quello, altrimenti una lista se si definisce di protesta o definisce il voto ricevuto di protesta sta vendendo solo fumo negli occhi. Sarei contento a questo punto di vedere come si trasforma il voto di protesta in caso di ballottaggio, sempre se ci sarà un ballottaggio! L’aternanza è il frutto della consapevolezza di una parte o dell’altra di andare al di là delle proprie convinzioni o dei propri limiti, ma sinceramente non so se credere che l’altrenanza possa sempre portare a risultati positivi. Anche Berlusconi è stata alternanza e e dopo anche Prodi. Così nella nostra città io non vedo nessuna forma di alternanza, vedo soltanto l’alternanza della voce cittadina che oggi dice, domani tace. Spero che tutti sentano nella voglia di riscatto una consapevolezza di essere parte di questa città e di non solo delegare responsabilità a questa città. Forse sbaglio nel credere in queste cose perchè sono giovane, ma è giusto che io lo faccia e forse è giusto che lo facciamo tutti. Ancora complimenti.
CONVALIDATO  26/05/2007 13:26:58 
Caro Michelangelo, scrivo in questo forum per ringraziarti del tuo impegno costante per migliorare la nostra città. Hai ottenuto parecchie vittorie insieme a coloro che ti hanno sostenuto. Ma ti chiedo: "Non ti sembra arrivata l’ora di un cambiamento democratico, originato da una voglia di riscatto, indirizzando la propria attenzione verso coloro che non hanno mai governato questa città e che possono costituire, almeno in fieri, l’alternanza?" So che nella nostra città non esiste il voto di protesta, nè il mio intervento vuole assumerne il significato, ma credo che sia arrivato il momento di reagire anche nell’urna. Spero che queste brevi righe non siano fraintese come propaganda politica per chicchessia, lo sai e mi conosci bene. Ti saluto affettuosamente. Nicola
CONVALIDATO  25/05/2007 13:17:13 
Bilancio sociale
Caro SassiKult o se preferisci caro Grillo Parlante ti prego continua a dirci come la pensi. Sul tuo modo di pensare vorrei spendere tre righe. Devo farti pubblicamente i miei più sinceri complimenti perchè in un sistema ove si parla di innovazione, ricerca, tecnologie, comunicazione etc. c’è finalmente qualcuno che cerca di innovare i processi attraverso il semplice "PENSARE". Ed è la profondità del modo di "pensare" che mi conduce ad esprimere il mio giudizio sulla "città che vogliamo". Condivido quanto riportato negli interventi e ritengo che la tua azione, caro "Grillo Parlante", stia diventando sempre più trasversale e, quindi, libera ed indipendente. Tanto doverosamente premesso ritengo che sia assolutamente necessario per una città come Matera inziare a concepire la redazione del c.d. Bilancio Sociale da rendere pubblico al termine di ogni anno per conoscere quale è l’impatto della politica dell’Aministrazione su quelli che la dottrina economico/sociale definisce stakeholders e, quindi evidenziare i reali beneficiari delle azioni realizzate. Ovviamente vi sono modelli già implementati in altre realtà (Mantova, Arezzo, Siena, Reggio E.) che possono essere, in qualche misura, riconducibili ad una città quale è Matera. Rispetto al tuo programma qualche ulteriore considerazione: punto 1 - "Molto insidioso" poichè come già sperimentato nelle ultime amministrazioni non vi può essere un reale controllo e verifica se controllore e controllato coincidono. Verifica e controllo devono andare all’opposizione qualunque essa sia; punto 2 - "fantastico" punto 3 - "nulla osta" punto 4 - "Firmato" aggiungerei politiche per il Welfare (anziani- asili nido accessibili, disabili, immigranti) e, quindi, "Bilancio Sociale" punto 5 - "OK" punti 6 e 7 "non sono in grado di fornire alcun contributo ulteriore rispetto a quanto riportato" punto 8 - "ci siamo" - lo si potrebbe definire il primo passo verso una sana guerriglia democratica e tu, mio caro SassiKult, rassomigli sempre più ad un guerrigliero di scolastica memoria. Buon lavoro SassiKult e ... attenzione agli schiacciapensieri (nuovo strumento brevettato nei quartieri alti di cui si fa largo uso. Tende a neutralizzare le menti ed a ghettizzare le eccellenze) A presto
CONVALIDATO  24/05/2007 17:51:34 
la strada sbagliata sono i comitati di quartiere
pare sia stato approvato dal comune di matera il regolamento per la costituzione dei comitati di quartiere, si scambia per democrazia partecipata un sistema che servirà soltanto come rifugio per i non eletti o i trombati. sarà un ulteriore gradino che ci allontana dalla vera partecipazione democratica che non ha bisogno di nessun organismo rappresentativo poichè i mezzi a disposizione consentono a chiunque di esprimere le proprie ragioni direttamente senza filtri. finora abbiamo avuto solo dei mezzi amministratori e rappresentanti non abbiamo bisogno di ulteriori frazioni di essi.
CONVALIDATO  24/05/2007 11:09:49 
giusto per non fare di tutt’erba un fascio...
interessante argomento a cui aggiungerei alcune riflessione e proposte elaborate da rifondazione comunista di matera sull’argomento, e presenti in forma schematica nel programma di comunità materana. GOVERNANCE - Per esperienze di governance (meglio per i tentativi, più o meno riusciti, di good governance) intendiamo i processi di definizione di strumenti di governo del territorio costruiti sulla base di un coordinamento tra amministrazioni, istituzioni, rappresentanze organizzate degli interessi economici e sociali, accompagnato da iniziative di consultazione e di ascolto di alcuni settori (i più strutturati e organizzati) della società civile. Fanno quindi parte di questa “scatola” alcuni strumenti di pianificazione di area vasta, promossi dalle strutture amministrative e gestiti attraversi tavoli di consultazione e di concertazione con i diversi attori sociali interessati (piani strategici, piani urbanistici comunali, piani territoriali di coordinamento ecc.). DEMOCRAZIA DELIBERATIVA Per esperienze di democrazia deliberativa intendiamo i processi decisionali e/o i processi di costruzione di strumenti di governo delle trasformazioni territoriali che utilizzano modalità organizzate di discussione e di argomentazione pubblica, aperte ai contributi dei diversi attori sociali pubblici e privati, alle associazioni, ai cittadini (attraverso strumenti come forum, incontri pubblici strutturati, sondaggi deliberativi ecc.). PROGETTAZIONE PARTECIPATA Per esperienze di progettazione partecipata intendiamo i progetti, e più in generale l’elaborazione di proposte e di scenari di trasformazione territoriale, costruiti in forma interattiva con il coinvolgimento diretto dei cittadini attraverso strumenti che consentono una partecipazione attiva all’elaborazione progettuale (workshop e laboratori di progettazione partecipata). AUTO-ORGANIZZAZIONE Per esperienze di auto-organizzazione intendiamo le iniziative dirette e autonome di elaborazione e di gestione di progetti e di processi di trasformazione sorte all’interno della società civile (spesso entro una complicata rete di relazione con le strutture amministrative), nella rete diffusa di forme di resistenza attiva, di protagonismo delle comunità, di cittadinanza attiva, di auto-espressione sociale. PRATICHE PARTECIPATIVE Più recentemente lo sviluppo di pratiche partecipative (agende 21 locali, bilanci partecipativi, bilanci sociali e ambientali, contratti di quartiere partecipati, progetti Urban, Urbal, Equal, applicazioni della carta di Aalborg, città dei bambini e delle bambine, pratiche locali dell’accoglienza e dei diritti di cittadinanza, ecc) ha dato corpo alla crescita di cittadinanza attiva, di reti civiche per esperimenti di autogoverno, in cui la scomposizione della metropoli in ambiti accessibili al processo partecipativo è essenziale per la loro ricomposizione in un progetto diverso di futuro della città come sistema policentrico di villaggi o piccole città. LO SVILUPPO DI ISTITUTI DI DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA - E’ in atto un percorso “rifondativo”, attraverso la democrazia partecipativa, delle forme e degli statuti della politica che intreccia nuove forme di democrazia locale, con l’estensione sociale delle forme contrattuali e pattizie di decisione. L’evoluzione in atto delle esperienze più avanzate di democrazia partecipativa avviene seguendo due direzioni: a) la trasformazione dei tavoli negoziali e pattizi da forme consociative di pochi attori “forti” a sistemi decisionali inclusivi di rappresentanze di interessi legate alla complessità del mondo associativo e degli interessi sociali deboli; b) l’evoluzione delle forme di partecipazione da momenti episodici e consultivi a eventi che investono in forma strutturata e tendenzialmente decisionale l’azione pubblica. Questa strutturazione avviene secondo i seguenti percorsi: -l’inclusione negli statuti comunali della scelta di attivare nuove forme di democrazia partecipata come regola permanente di governo; -il coordinamento delle esperienze specifiche ed episodiche di partecipazione attivando una sede unica di partecipazione strutturata, con carattere continuativo per tutte la fasi del processo decisionale, per affrontare a tutto campo le trasformazioni del modello locale di sviluppo verso scenari di futuro socialmente condivisi;. -l’assegnazione di risorse specifiche ai processi partecipativi, facendo evolvere il processo dalla costituzione di assessorati ad hoc verso l’organizzazione di processi partecipativi in tutti i settori dell’azione pubblica. L’ ECONOMIA ETICA E SOLIDALE - I processi più interessanti di democrazia partecipativa avviati nell’esperienza italiana si fondano sul concetto di autosostenibilita, che riguarda la capacità di una comunità locale di produrre benessere in forme durevoli, consentendo la riproduzione e la valorizzazione allargata delle proprie risorse patrimoniali (ambientali, territoriali, umane), senza sostegni esterni (ovvero con gigantesche impronte ecologiche) e con scambi solidali e non di sfruttamento con il sud del mondo; questa prospettiva è praticabile a condizione che siano valorizzati gli attori portatori di finalità etiche (in campo ambientale, sociale culturale) e che siano in grado di possedere saperi e tecnologie appropriate per produrre ambienti insediativi, beni, servizi, innovazione riprendendo in questi processi coscienza e sapienza individuale e collettiva di ciò che si produce, di ciò che si consuma, di come si abita in ciascun luogo. Questa riappropriazione dei saperi da parte degli abitanti-produttori si configura come: - rivalutazione di saperi tradizionali e/ o utilizzazione appropriata di nuove tecnologie finalizzate alla costruzione di benessere; - come sviluppo delle conoscenze legate alle peculiarità dei giacimenti patrimoniali del “saper fare” mediato dalle culture locali, dai modelli socioculturali di lunga durata e, contemporaneamente, dal riconoscimento come risorsa della compresenza multiculturale e multietnica in ogni luogo che porta saperi, tecniche culture peculiari.
CONVALIDATO  24/05/2007 11:08:38 
Una città
Una città nuova, amministrazioni trasparenti, interessi condivisi, civiltà, storia, progresso.
Quando leggo le pagine di questo sito sogno tutto questo, anzi, sento tutto questo. Grazie
CONVALIDATO  24/05/2007 11:12:51 
... finalmente
... finalmente dolce musica per le mie orecchie! Ma nessuno dei candidati si è mai sforzato di pensare a questo modo? o la proposta di "SassiKult" è controcorrente ai partiti del mattone e degli interessi privati? Mi auguro abbiate inviato questo intervento a tutti i candidati sindaci. GRAZIE
CONVALIDATO  23/05/2007 17:35:58 
condivido tutto, anche perchè vorrebbe dire non avere buon senso. L’unica cosa che critico è il punto sull’Università. Non può esistere l’Università di Matera. Matera possiede già l’università, che è a statuto regionale. Matera dovrebbe solo far sentire la sua voce se vuole contribuire ad avere un’Università pubblica e di qualità. Ma come sempre dorme. Potrebbe avere uno dei campus più belli d’Italia, ma invece dorme; Potrebbe avere un facoltà di architettura, nel posto architettonicamente parlando più caratteristico e più studiato, ma invece dorme; Quello che mi fà pensare, è che mentre noi scriviamo, proponiamo, denunciamo, c’è chi governa. Purtroppo rimaniamo vincolati al silenzio o al mormorio. Ora prendiamoci questi altri 5 anni di purga collettiva, perchè qualsiasi sindaco che verrà non potrà trasformare le pecore in lupi. Ciao complimenti per l’impegno che ci mettete.
CONVALIDATO  23/05/2007 14:21:08 
aggiungerei
aggiungerei una targa all’ingresso del palazzo del comune di matera con la seguente scritta:
PER IL PARTITO DEL MATTONE, QUESTA CITTA’ HA GIA’ DATO
CONVALIDATO  23/05/2007 10:32:16 
PERCHE’ NO?
IL MIO PIU’ SINCERO WHY NOT!!
CONVALIDATO  23/05/2007 10:31:45 
al futuro sindaco
il programma che vogliamo è questo e solo questo. Trasparenza, efficenza, partecipazione. Nient’altro che questo. Il futuro Sindaco ne tenga conto. I consiglieri pure. Mai come quest’anno c’è un sentire così serio nei confronti delle elezioni, da parte di gente preparata e seriamente interessata allo sviluppo morale e sociale della città. Il futuro sindaco farà bene a guardare e a confrontarsi indirettamente o no, con questo largo movimento intellettuale e di civile vigilanza svincolato da ogni speculazione politica ma animato solo da semplice buon senso. buona giornata.
CONVALIDATO  23/05/2007 09:32:41 
Grandi!
condivido, firmo e sottoscrivo tutto il vostro articolo "La città che vogliamo". Nessun candidato per queste elezioni comunali, ha voluto pronunciarsi in modo esplicito, diretto e concreto sul reale livello di democrazia partecipata che la propria amministrazione vorrà istituire per la città di Matera. Solo con la definizione e costituzione di una politica partecipata, si potranno evitare scelte dall’alto, clientelari e a favore di pochi. Solo una vera democrazia può garantire un concetto di bene "allargato" e condiviso, evitando sprechi inutili e fissando le priorità. Nessun candidato ha parlato del Bilancio Partecipativo che ormai spopola nei workshop politici di varie parti d’Italia. Ma ha ragione Michelangelo, c’è un potenziale nel risveglio cittadino, una massa critica che deve essere vista come una speranza e una risorsa da valorizzare. Ciao a tutti. Domeniko
CONVALIDATO  23/05/2007 15:05:35 
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