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RETE SOCIALE
Relazione Progetto 2008
La Relazione (All.1) Variante-Progetto Definitivo recante:
Riqualificazione area antistante il convento e recupero ipogei.
Monumento: Convento S. Agostino - Matera. Data 18 gennaio 2008
Il documento contiene le note storiche pagg. 2-3, e la descrizione dell’intervento pagg. 4-8, di seguito interamente riportata.
2008 - Variante progetto S. Agostino - Soprintendenza BAP Basilicata - Relazione 2008 - Variante progetto S. Agostino - Soprintendenza BAP Basilicata - Relazione
Allegato 1. Relazione - Variante progetto S. Agostino - Soprintendenza BAP Basilicata Allegato 1. Relazione - Variante progetto S. Agostino - Soprintendenza BAP Basilicata
Allegato 1. Relazione - Variante progetto S. Agostino - Soprintendenza BAP Basilicata Allegato 1. Relazione - Variante progetto S. Agostino - Soprintendenza BAP Basilicata
L’intervento
[18.01.2004 - Variante-Progetto: Riqualificazione area antistante il convento e recupero ipogei]

Completato nella quasi totalità il restauro dell’edificio si è inteso dare prosecuzione al recupero del complesso conventuale intervenendo sull’area antistante - sempre pertinenza del convento da tempo in stato di abbandono e per sempre trasformata a causa dei reiterati interventi urbanistici che, intervenendo sulla antistante via Sant’Agostino, ne hanno man mano modificato l’aspetto e le funzioni.

Nel progetto principale - perizia n. 244 del 20.12.2002 - fu proposto il risanamento architettonico ed ambientale delle aree antistanti il convento, parte integrante dello stesso, ed il recupero dei locali ipogei, attualmente interrati e quindi inaccessibili, con la realizzazione, sotto quota, di uno spazio attrezzato e funzionale per il ricovero di autovetture ottenuto attraverso lo svuotamento dal materiale inerte riportato in più fasi nel secolo scorso nelle fasi di sistemazione della strada di accesso ai Sassi che veniva in quegli anni modificata per renderla carrabile; da questo consentire quindi l’accesso agli ipogei che avrebbero potuto essere così visitabili.

Nel caso degli ipogei si trattava di riportare alla luce e valorizzare quel sito che ancor prima della realizzazione del convento era caratterizzato dalla presenza di grotte, piccoli orti, fosse per riporre il frumento ecc. che, nell’evoluzione del costruire sovrastante e nelle modificazioni urbanistiche e viarie intervenute sui luoghi erano stati interrati Per questi è stato individuato un percorso di visita ed era stato previsto il completamento della rimozione dei materiali inerti che si sono accumulati nel tempo ed il consolidamento delle parti maggiormente degradate.

Il progetto si proponeva quindi la sistemazione della superficie superiore con la realizzazione di aree a verde e spazi di sosta sia per le persone che, in numero limitato, per le auto. Le opere di finitura comprenderanno la realizzazione di impermeabilizzazioni con membrane in PVC, strati drenanti, e pavimentazioni in pietra calcarea. Per i marciapiedi e; per i percorsi pedonali in genere era stata prevista la realizzazione di pavimenti in cotto di tipo semiartigianale. Laddove esistono antiche pavimentazioni in "chiancarelle" queste saranno riproposte con eguale tipologia impiegando, per quanto possibile, materiale di recupero.

Un impianto di illuminazione avrebbe completato le opere di finitura dell’area superiore. Al di sotto si realizzava l’area di sosta. Questa si sviluppava su due livelli collegati con rampa carrabile: quello inferiore, più ampio, completamente interrato ad eccezione del lato verso la chiesa sul quale si apriva l’uscita; quello superiore, più ridotto, risultava seminterrato. Sia l’acceso che l’uscita del parcheggio davano su via D’Addozio.

Per l’area parcheggio le finiture previste erano quelle dettate dalle norme e quindi per i pavimenti erano previste finiture con pellicole resinose resistenti alle abrasioni, agli oli ed agli idrocarburi; gli infissi sarebbero stati in ferro. Sia per migliorare le condizioni di fruibilità dell’autorimessa che a servizio dei locali ipogei era stata prevista, al secondo piano interrato, la realizzazione di bagni.

In ogni caso la realizzazione degli spazi interrati di sosta per veicoli e la conseguente sistemazione dell’area sovrastante non comportava alcuna variazione delle quote, che rimanevano quelle originarie, né alterava lo stato iniziale dei luoghi in quanto riproponeva le murature di cinta che concludevano il limite dell’area conventuale con le circostanti vie.
 
Allo stato attuale i lavori, che hanno avuto inizio con verbale del 20.10.2004, hanno riguardato la realizzazione di una palificata a sostegno della strada adiacente, necessaria per motivi di sicurezza e per consentire la fruibilità della strada stessa, e la rimozione, nella quasi totalità, del terreno di riporto.

Nel corso degli scavi non è stata individuata alcuna presenza significativa di strutture o reperti. In data 2.11.2006, su indicazione del Direttore Regionale, i lavori sono stati sospesi.

E’ volontà del Ministero BB.AA.CC. variare l’intervento realizzando, in sostituzione dell’autorimessa, uno spazio polifunzionale da destinarsi alle attività culturali delle due Soprintendenze presenti nel convento, creando un polo attivo all’interno degli Istituti.

Viene pertanto proposta la presente variante elaborata sulla base delle indicazioni ministeriali che tenga conto della situazione attuale dei lavori, riferita alle opere eseguite, e salvaguardi l’Amministrazione, quale committente, negli impegni contrattuali.

La nuova proposta viene formulata, di fatto, ridimensionando il volume del corpo di fabbrica riportandolo al volume del materiale già scavato limitando l’intervento sul masso tufaceo alle sole opere di fondazione. Si crea così uno spazio di rappresentanza fruibile anche da un pubblico esterno con attività collettive proposte e gestite da Amministrazioni pubbliche o Associazioni esterne; la struttura polifunzionale sarà completamente occultata laddove si andrà a ricostruire, come peraltro avveniva nel progetto originario, l’assetto originario esterno. Nello spazio cosi ottenuto vengono individuati due specifiche funzioni: una porzione viene destinata a spazi espositivi, l’altra a sala convegni.

Per la sala mostre, che non dovrà essere una collocazione statica di reperti, accanto ad elementi importanti e significativi, collocati in modo permanente, potranno trovare posto esposizioni tematiche, che per periodi limitati potranno diventare momento di cultura e di istruzione. L’altra, a questa connessa, avrà una struttura espressamente concepita per la destinazione congressuale con capienza massima di 90 posti.

L’opera sarà realizzata con struttura in calcestruzzo armato dove ogni elemento a vista sarà mascherato con muratura di tufo costituita con elementi di pezzatura tradizionale.

Le sale avranno soffittatura idonea per ottimizzare l’acustica e contenere il riverbero sonoro; nella sala congressi, palco e sedute saranno mobili.
La superficie superiore sarà in parte finita con spazi verdi dove saranno poste a dimora essenze autoctone (ulivo, alloro, melograno ecc.) e con aree pedonali, sia di transito che di sosta, realizzate in acciottolato di dimensioni varie tali da differenziarne la destinazione; l’acciottolato sarà intramezzato da lastre in pietra naturale.

Si rimanda alla fase di progettazione esecutiva la redazione del progetto strutturale e degli impianti in quanto questa, affidata a professionisti esterni comporta l’estensione degli incarichi con incremento dei costi per l’Amministrazione; si procederà in tal senso dopo l’approvazione del presente progetto definitivo.

In generale emerge sin d’ora che le nuove strutture dovranno tener conto delle nuove norme insorte nel frattempo mentre gli impianti dovranno essere corrispondenti alle nuove destinazioni d’uso e oltre all’impianto elettrico sarà necessario realizzare un impianto di climatizzazione e trattamento dell’aria (caldo freddo) che tenga conto che le aperture dirette all’esterno sono limitate ai soli accessi.

L’impegno di spesa per questa prima fase dell’intervento riguardante quindi la realizzazione della struttura e la sistemazione dell’area superiore rimane nell’ambito del finanziamento accordato pari ad € 1.084.559,49. Gli allestimenti sono da rinviare per insufficienza dei fondi disponibili, a successivi finanziamenti.
 
 
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