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Serra Venerdì
Lo spazio del Parco
Il parco di serra Venerdì è stato concepito già dal primo PRG di Matera del 1959, redatto da Luigi Piccinato; rappresentava il margine nord-Ovest della città ed insieme alla collina del cimitero (più ampia) connotava l’immagine della città che in quel luogo andava a definirsi in seguito alla realizzazione dei quartierin popooari dove allogiare gli sfolati dei Rioni Sassi. La sua definizione parte da lontano: non ci è dato sapere se Piccinato all’epoca avesse già osservato la natura calanchiva e franosa dell’area soprastante il Papalione (oggi definita a rischio idrogeologico forte, R4) ed avesse deciso di dotare i nuovi quartieri popolari di tale area verde per frenare la crescita della città in quella direzione: sta di fatto che quel parco si è storicamente determinato (anche se mai attuato) e fu reiterato nella variante del 1975 (VPRG ’75) con un incremento sostanziale a tutte le pendici della serra Venerdì a seguito dello spostamento del cimitero nuovo a La Vaglia: strategicamente tale area (ben oltre quella che oggi vi rimane) è sempre stata riconosciuta nei pani con un ruolo ambientale rilevante.

Il PRG ’99 nella stesura originaria ne riconosce ampiamente il valore ma sostituisce in maniera progressista l’assoluta inedificabilità con una edificabilità condizionata: le condizioni sono dettate per rendere possibile l’acquisizione delle aree da parte della comunità. Così prescrive il pianificatore G. Nigro

"L’attuazione degli interventi è subordinata alla cessione gratuita delle aree destinate alle componenti sistemiche di progetto: spazio verde attrezzato a parco [...] Parco di Serra Venerdì a completamento dell’esistente e parcheggio terminale in superficie. "

Tali aree erano pari al 86% dell’intero dell’ambito e si disponeva la superficie fondiaria deputata alla costruzione di edifici residenziali lungo la via Collodi: si assegnava una bassa edificabilità con un Uet pari a 0,10 ed una altezza max di 9,5 ml per ottenere in cambio la disponibilità di 5 ettari di aree da destinare a verde attrezzato (58.800x0,86). Tuttavia in sede di emendamenti a poche settimane dall’adozione del PRG ’99 del febbraio 2000 il consiglio comunale aumentava l’edificabilità dell’area (portandola a 0,25), riduceva l’area da ricevere in cambio per l’attuazione del parco a meno di 3 ettari, aumentava l’altezza delle costruzioni a 13,00 ml triplicando di fatto l’edificazione su quell’ambito. Tale previsione non è mai stata approvata dalla regione che nell’approvare il piano PRG ’99 stralciava tale area riconducendola giuridicamente alla inedificabilità assoluta.

Nel RU 07 (ACb/5 oggi) tale ambito è regolamentato dalle stesse indicazioni fornite con gli emendamenti del marzo/aprile 2000, gravata in più dall’aver disposto una nuova strada per gestire l’edificato (strada che è area comunale, pertanto a detrarre dagli spazi verdi) e concesso il 50% dell’ambito quale spazio di pertinenza dell’edificato: il parco è sostanzialmente ridotto ad un brandello di circa due ettari. La prefigurazione (immagine a sinistra) proposta è fortemente fuorviante, un piccolo bluff, in quanto il verde del parco sembra rispettato ma così non è: basti osservare come gli alberi sono letteralmente attacati agli edifici mentre nella realtà operativa saranno distanti almeno 15-20 metri in quanto sulle aree di pertinenza degli edifici non si prescrive nessun vincolo a favore delle aree verdi: del resto non si possono edificare 60.000 mc in una altezza massima di 13 ml senza occupare almeno due ettari di terreno come pertinenze fcollegate alla residenza.

Concludendo, per tale ambito il RU approvato con tali norme deteminerebbe la scomparsa di quell’idea di parco urbano attrezzato pensato già dal ’59: l’amministrazione, anche in virtù delle problematiche riscontrate nelle analisi condotte dal gruppo di studio e valutazione del rischio idrogeologico (tecnici Lupo-Venezia) dovrebbe ridurre tali indici di edificabilità ad un terzo di quelli attuali ed eventualmente muoversi verso l’esproprio di tali aree per dar luogo finalmente alla realizzazione di un parco attrezzato (anche finalizzato al potenziamento della ricettività verso i camper - parco già realizzato su via dei Normanni) e dotare questa parte di città di un nuova funzione collettiva in grado anche di riqualificare tutto il quartire adiacente.
 
 
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