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S. Agostino 25/04/2024
(estratto dal sito www.sitiunesco.it)

La caratteristica più significativa della Convenzione è quella di raccogliere in un solo documento i concetti relativi alla conservazione e alla preservazione dei siti culturali. Natura e cultura sono complementari e l’identità culturale è fortemente collegata all’ambiente naturale nel quale essa si sviluppa.

Contenuti della convenzione
 
La Convenzione definisce il tipo di siti naturali e culturali che possono essere presi in considerazione per l’iscrizione all’Elenco del Patrimonio Mondiale e delinea i doveri degli stati Membri nell’identificare potenziali siti e nel proteggerli e preservarli. Sottoscrivendo la Convenzione, ogni paese si impegna a conservare non solo i siti del Patrimonio Mondiale presenti sul proprio territorio, ma anche a proteggere il proprio patrimonio nazionale. La Convenzione inoltre descrive la funzione del Comitato per il Patrimonio Mondiale, come vengono eletti i suoi membri e i loro termini di ufficio e specifica gli enti professionali di consulenza ai quali rivolgersi per consigliarsi sui siti da includere nell’elenco. La Convenzione come utilizzare il Fondo per il Patrimonio Mondiale, come gestirlo e quali sono le condizioni per ottenere l’assistenza finanziaria internazionale.

Funzionamento della Convenzione

La domanda d’iscrizione all’elenco del Patrimonio Mondiale per un sito deve venire dal paese stesso. L’UNESCO non fornisce consigli in questo senso. La domanda deve comprendere un programma dettagliato sulla gestione del sito e sulla sua protezione da parte della legge nazionale. Il Comitato per il Patrimonio Mondiale si riunisce una volta all’anno ed esamina le domande basandosi su valutazioni tecniche. Tali valutazioni indipendenti di siti naturali e culturali vengono fornite da 2 enti consultivi, Il Consiglio Internazionale per i monumenti e i Siti (ICOMOS) e l’Unione Mondiale di Conservazione (IUCN). Un terzo ente consultivo, il Centro Internazionale per lo Studio della conservazione e del restauro dei Beni Culturali, (ICCROM) fornisce consulenza rispetto al restauro dei monumenti ed organizza corsi di formazione. Una volta scelto, il nome del sito e la zona di localizzazione vengono inseriti nell’Elenco del Patrimonio Mondiale.

Criteri di selezione

Per essere inseriti nell’Elenco del Patrimonio Mondiale, i siti devono soddisfare i criteri di selezione. Tali criteri sono spiegati nelle Linee guida Operative che insieme al testo della Convenzione, rappresentano il documento principale del Patrimonio Mondiale. I criteri sono stati revisionati regolarmente dal Comitato per adeguarsi all’evoluzione del concetto stesso di Patrimonio Mondiale.

Il patrimonio culturale dovrebbe:

rappresentare un capolavoro del genio creativo umano, oppure mostrare un importante interscambio di valori umani in un lasso di tempo o in un’area culturale del mondo, relativamente agli sviluppi dell’architettura o della tecnologia, delle arti monumentali, dell’urbanistica o della progettazione paesaggistica, oppure rappresentare una testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o scomparsa, oppure essere un eccezionale esempio di edificio o ensemble architettonico o tecnologico o paesaggistico che illustri uno stadio significativo o stadi significativi nella storia umana, oppure rappresentare un esempio eccezionale di un insediamento umano tradizionale o di utilizzo del territorio che sia rappresentativo di una o più culture, specialmente se divenuto vulnerabile per l’impatto di cambiamenti irreversibili, oppure essere direttamente o tangibilmente associate ad eventi o tradizioni viventi, a idee e credenze, a opere artistiche o letterarie di valore universale (criterio utilizzato solamente in circostanze eccezionali e associato ad altri criteri). Ugualmente importante è l’autenticità del sito e il modo in cui esso viene protetto e gestito.

Il Patrimonio naturale dovrebbe:

rappresentare esempi eccezionali degli stadi principali della storia della terra, compresa la presenza di vita, processi geologici significativi in atto per lo sviluppo della forma del territorio o caratteristiche geomorfiche o fisiografiche significative, oppure essere un esempio eccezionale di processi ecologici e biologici in essere nello sviluppo e nell’evoluzione degli ecosistemi terrestri, delle acque dolci, costali e marini e delle comunità di piante ed animali, contenere fenomeni naturali superlativi o aree di bellezza naturale eccezionale e di importanza estetica, oppure contenere gli habitat più importanti e significativi per la conservazione in situ delle diversità biologiche, comprese quelle contenenti specie minacciate di eccezionale valore universale dal punto di vista scientifico o della conservazione. La protezione, gestione ed integrità dei siti sono tenuti in grande considerazione. I siti misti hanno valore eccezionale sia naturale che culturale. Dal 1992 sono stati riconosciuti come paesaggi culturali le interazioni significative tra popoli e ambienti naturali. Protezione dei siti a rischio.

La conservazione del Patrimonio Mondiale è un processo continuo.

Elencare un sito non serve se esso cade poi in uno stato di abbandono o se un progetto di sviluppo rischia di distruggere le qualità che hanno reso il sito adatto allo status di Patrimonio Mondiale.

La credibilità del Patrimonio Mondiale dipende dai resoconti regolari degli stati sulle condizioni dei siti, sulle misure intraprese per la loro conservazione e sul loro sforzo nel creare una consapevolezza pubblica rispetto al patrimonio culturale e naturale.

Se un paese non soddisfa i propri obblighi secondo la convenzione, rischia che i propri siti siano cancellati dall’Elenco del Patrimonio Mondiale.

In pratica, i paesi prendono sul serio le loro responsabilità e il comitato per il Patrimonio Mondiale viene informato - da individui, organizzazioni non governative o altri gruppi - rispetto a possibili pericoli per un sito.

Se l’allerta è giustificata e il problema è sufficientemente serio, il sito verrà inserito nell’elenco del Patrimonio Mondiale in pericolo. Tale elenco vuole richiamare l’attenzione della comunità mondiale sulle condizioni naturali ed umane che minacciano le caratteristiche grazie alle quali il sito era stato originariamente iscritto all’elenco del Patrimonio Mondiale.

I siti in pericolo di tale elenco hanno diritto ad attenzione particolare e ad azioni di emergenza. In casi urgenti, come lo scoppio di una Guerra, il Comitato redigerà l’elenco senza avere ricevuto richiesta formale.
Legge 20 febbraio 2006 n. 77  Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani UNESCO Legge 20 febbraio 2006 n. 77 Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani UNESCO
     
 
 
 
 
   
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