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No Nuke 20/04/2024
Una quindicina di attivisti di Greenpeace hanno trasformato in un parco giochi uno dei tre pozzi di salgemma che, nel 2003, il Governo aveva intenzione di utilizzare per realizzare il sito unico nazionale delle scorie nucleari. Gli attivisti - uno spagnolo e numerosi italiani - hanno chiuso con del cemento tre pozzi: su uno hanno posato alcuni mattoni di cemento e vi hanno accostato uno scivolo e un’altalena. Intorno vi sono degli striscioni sui quali vi sono le frasi "stop alla follia nucleare", "meglio attivi che radioattivi", "niente scorie a Scanzano Jonico" e "non giochiamo con il futuro dei nostri figli".
 
Scanziamo le scorie
Pieno sostegno e somma soddisfazione per la azione dimostrativa di Greenpeace sulla chiusura dei pozzi di salgemma a Scanzano Jonico. Dal novembre 2003, in seguito alla civile protesta, non appena Scanzano venne cancellato dal Decreto 314/2003, abbiamo più volte richiesto un intervento alle istituzioni competenti, affinché, la miniera di salgemma di Terzo Cavone non fosse mai più utilizzata. Oggi, con la ripresa della politica del nucleare dal Governo Berlusconi, l’azione di Greenpeace rafforza le nostre richieste ribadendo l’esigenza immediata di un intervento per chiudere i pozzi e ripristinare i luoghi. Ma non solo. Se non vogliamo rischiare uno “sviluppo distorto” del nostro territorio, i Comuni, le Province e la Regione Basilicata devono prendere in considerazione i buon esempi dei molti paesi europei e del Presidente degli Stati Uniti Obama, che in poco tempo, ha predisposto politiche innovative per costruire un nuovo modello energetico con l’impiego delle fonti energetiche rinnovabili, l’efficienze e il risparmio.
I volontari dell’Associazione sono convinti che anche la Basilicata, non solo il Trentino Alto Adige, è capace di innovarsi, impiegare al meglio le risorse, e produrre più del 50 % di energia elettrica con le fonti rinnovabili in poco tempo.

Scanzano Jonico, Terzo Cavone, Campo Base, 21 aprile 2009

Il Presidente
Nardiello Donato
 
Parco giochi sul sito delle scorie
No Scorie Trisaia
Gli amici di Greenpeace rilanciano la questione nucleare in Basilicata ed in Italia!

La strategia di riapertura ufficiale della "questione nucleare" in Italia e non più nel segreto dei laboratori paramilitari dove si era voluta confinare dopo il referendum, inizia con il Decreto Scanzano Jonico del 2003 e continua, inperturbata, sino ai nostri giorni passando e potenziandosi tra i diversi governi succedutesi nel BelPaese!

Non dimentichiamo, infatti, il passaggio di testimone che Prodi fece a Berlusconi, organizzandogli il "segreto militare" sugli insediamenti tipo il nostro sito. I provvedimenti attuali li conosciamo e la strategia di manipolazione del consenso pure!
Non si contano le trasmissioni televisive e radiofoniche dove vengono fatti passare messaggi tentendi ad "anestetizzare" la percezione del rischio nucleare, così da illudersi ad un ritorno condiviso alla produzione energetica dall’atomo.
Le proteste dei cittadini non passano o al limite vengono descritte come le manifestazioni dei soliti facinorosi che non ragionano ... e si meritano l’esercito o i manganelli! La ragione di Stato, innanzi tutto! Non si può, per l’egoismo di quattro abitanti, andare contro il sacro interesse collettivo nazionale!!!

RIPETIAMO E RIBADIAMO, MAI STANCHI DAL 13 NOVEMBRE 2003, NO AL SITO UNICO, L’ITALIA NON NE HA BISOGNO! - I RIFIUTI VANNO MESSI IN SICUREZZA URGENTEMENTE, LI’ DOVE SONO STATI PRODOTTI O, QUANTO MENO, TRA LE STESSE COMUNITA’!
E’ FOLLE PENSARE DI TRASPORTARLI DA UN SITO ALL’ALTRO ED E’ FOLLE PENSARE CHE CI SIANO NUOVE COMUNITA’, STUPIDE O INCOSCIENTI VERSO I PROPRI FIGLI, CHE POSSANO ACCETTARLI IN MODO "INDOLORE".

La Basilicata ha già contribuito, in termini di ospitalità "nucleare" e tanto basta ed avanza.

GRAZIE GREENPEACE
 
Solidarietā e sostegno a Green Peace
Comitato Cittadini Attivi di Bernalda e Metaponto
Il Comitato “Cittadini Attivi” di Bernalda e Metaponto apprezza e sostiene la contestazione e l’azione di Green Peace contro il progetto di deposito nucleare a Scanzano Jonico. Il popolo lucano ha il diritto di decidere del proprio territorio, non i potenti o i prepotenti.

I responsabili politici, nazionali e locali, abbiano la consapevolezza che contro la popolazione lucana si stanno consumando due violenze che ledono il diritto internazionale: la sottrazione “arbitraria” del petrolio, che è sua ricchezza naturale sulla quale è “primaria” la volontà decisionale dei naturali destinatari, e la contaminazione di un territorio sano e pulito.

Il Comitato respinge ogni programma nucleare in terra lucana, rivendica il diritto dei cittadini lucani a partecipare alle decisioni sulla giusta distribuzione della ricchezza prodotta dal petrolio, e ribadisce la necessità e il dovere istituzionale di rimuovere e rimandare al mittente i residui nucleari della Trisaia di Rotondella.

Per queste lotte legittime di sopravvivenza il Comitato si unisce a tutte le Associazioni e ai Movimenti che da anni operano in Lucania per questi obiettivi.

Bernalda, 22 aprile 2009

Comitato “Cittadini Attivi” di Bernalda e Metaponto
Il presidente
Prof. Pietro Tamburrano
     
 
 
 
 
   
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